Quartiere di Buenos Aires costruito vicino al fiume Rio De La Plata, da qui deriva il nome La Boca ( la bocca del fiume).
Fondato a fine ‘800 da emigranti genovesi, che con un movimento separatista ottengono l’autonomia sulla gestione locale fondando la Republica indipendente de La Boca, il quartiere non tradisce le sue origini, costruito utilizzando le lamiere ed i colori delle vernici delle navi ricorda ancora oggi una piccola Genova.
Oggi La Boca vanta circa 46.500 abitanti ed è considerato un quartiere malfamato, povero, le sue strade sono militarizzate e la polizia è presente in maniera massiccia negli orari più turistici.
Andarci oggi è come fare un tuffo nel passato. Quel passato di persone vere, semplici, con le giornate lunghe e gli incontri al bar dove i tavolini di legno sono sempre gli stessi, ormai consumati, appiccicosi e pieni di graffi, e sulle pareti scure i poster ingialliti dei giocatori del Boca. E molti giocatori professionisti arrivano proprio da li’, sono quelli che ce l’hanno fatta, orgogliosi delle proprie radici.
La Boca è magica, ti prende con sé e ti trascina nella sua storia, quella storia di genovesi che l’hanno costruita e hanno trovato il loro posto nel mondo nelle “ bocca” del fiume.
Ad ogni angolo di strada profumo di parrilla (griglia) e cerveza quilmes a portata di mano.
Qui tutto scorre lento.
Luoghi sacri, vecchie foto appese, cimeli ed oggetti mai buttati. Ovunque murales pieni di storia e di colore. Alla Boca l’arte di strada si respira, ti circonda in un abbraccio fatto di povere case di lamiere, vecchie e malandate ma sempre colorate.
Le persone non curanti del tempo, ridono, lavorano e osservano, come davanti al Gauchito Gill, seduti con il sole caldo del pomeriggio che gli accarezza la fronte.
Qui puoi dare appuntamento a un amico, “à la tarde”, un orario che va più o meno dalle 16 alle 19 , in un luogo più o meno determinato e sei sicuro che ti ritrovi, sempre.
Lo spirito de la Boca è anche, e più che mai, in quella cancha (campetto) dove ragazzini corrono dietro a un pallone e dietro le speranze di un futuro nel mondo del calcio.
La zona turistica di Caminito è una Gardaland di colori, musica e artisti di strada e per gli abitanti esiste solo durante il giorno.
Sono le strade altre che si animano di vita vera, dalle 19 di sera fino alle 9 del mattino, dove il turista non può accedere.
La Boca è quel luogo in cui tutti ti sconsigliano di inoltrarti, “es muy peligroso” , perchè qui la gente sa essere feroce, cinica e senza pietà. Ma è anche un luogo fiero di un’identità che la metropoli non ha ancora sconfitto. E’ una grande famiglia, con forte senso di appartenenza e dove la semplicità è di casa.
Qui senti ancora i rumori di una strada vuota, silenziosa e a tratti le voci dei bambini che giocano o l’esultare dei tifosi davanti alle tivù durante il momento sacro della partita.
La Boca è un barrio, ma anche una repubblica, popolare, indipendente, viva, rude, severa, ma vera; che non vuole padroni. E’ un mondo a sé, un mondo magico, dove ti viene concesso di divenire lo spettatore di un capolavoro.
Il lavoro è stato svolto grazie a un workshop effettuato con il fotoreporter Gabriele Orlini, di seguito il link alla sua pagina: https://gabrieleorlini.com